#: locale=it ## Tour ### Descrizione ### Titolo tour.name = Senza titolo 2 ## Skin ### Testo Multilinea HTMLText_214DFBC0_343B_0794_41C0_D4FFE2452E01.html =
RISCHIO ELETTRICO
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DPI


Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.


Senza dubbio i guanti isolanti sono i DPI più importanti, in quanto rappresentano la prima linea di difesa con le parti sotto tensione; possono essere utilizzati come protezione diretta (lavori a contatto) o secondaria (in abbinamento ad attrezzi isolanti)”.


Quali sono le caratteristiche che devono possedere?


Secondo la norma EN 60903, i guanti isolanti devono:


dimostrare ottima resistenza all’arco elettrico;
riportare la categoria di protezione (00, 0, 1, 2, 3 e 4) che varia a seconda della tensione;
essere resistenti anche dopo essere stati a contatto con eventuali sostanze chimiche.
Altri dispositivi di protezione individuali a proteggere sono:


maniche isolanti, sono utilizzate per prevenire contatti con parti sotto tensione nella parte superiore del braccio.
elmetto, tale DPI se utilizzato insieme ad un altro equipaggiamento di protezione isolante, impedisce che le correnti pericolose percorrano il corpo delle persone attraverso la testa;
calzature isolanti: gli stivali o le scarpe isolanti proteggono l’utilizzatore contro le scosse elettriche, impedendo il passaggio della corrente pericolosa attraverso i piedi.
Quando si utilizzano questi dispositivi è importante rispettare scrupolosamente le condizioni d’uso e manutenzione.


Per quanto riguarda i guanti, considerati la prima barriera di protezione occorre:


verificare periodicamente lo stato d’uso, si ricorda che tali DPI sono realizzati con lattice naturale, materiale particolarmente deperibile se esposto a luce, calore e aria;
conservarli lontano da fonti di calore, ozono e luce diretta;
sostituirli ogni 6/12 mesi.
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Misure di prevenzione e protezione


Il primo onere dell’azienda, nell’ottica di ridurre il rischio, è quello di verificare che le attrezzature elettriche siano a norma e regolarmente manutenute in considerazione di quanto previsto dalle norme tecniche di riferimento. In linea generale sono vietate le attività di manutenzione su impianti sotto tensione. Esistono tuttavia delle possibilità di deroghe che possono essere concesse se le lavorazioni sotto tensione sono eseguite nel rispetto dei criteri di sicurezza definiti dalle specifiche norme tecniche.


In particolare si distinguono le attività eseguibili su:


Impianti sotto tensione di categoria 0 e 1 (bassissima e bassa tensione) che possono essere eseguiti da parte di lavoratori designati dal datore di lavoro e in possesso dei requisiti formativi esperenziali e tecnici per poter operare in sicurezza.
Impianti sotto tensione di categoria 2 e 3 (media e alta tensione) che possono essere eseguiti da lavoratori adeguatamente formati (designati dal datore di lavoro) o da aziende abilitate e certificate ai sensi di quanto previsto dal Decreto Interministeriale del 04 febbraio 2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.83 del 11/04/2011.
Inoltre non possono essere eseguite attività, anche di natura non elettrica, in zone contigue a impianti o linee non adeguatamente protetti. Le distanze minime per poter eseguire in condizioni di sicurezza attività in prossimità di impianti elettrici, che dipendono dalle caratteristiche dell’impianto, sono definite nell’allegato IX del Testo Unico 81/08.


Tra gli altri obblighi del Datore di Lavoro inerenti al rischio elettrico, vi è anche quello di effettuare una valutazione sulla protezione degli edifici dalle scariche elettriche atmosferiche (art. 84) e dalle esplosioni derivanti da inneschi elettrici, che potrebbero generarsi in aree a rischio per la presenza di sostanze infiammabili o esplosive (art 85). In merito si veda anche il Titolo XI “Protezione da Atmosfere Esplosive” e il decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 22 ottobre 2001, relativo al “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”, Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 6 dell’8 gennaio 2002.


Sono previste sanzioni di tipo penale in carico al datore di lavoro e al dirigente per inadempienze relative al mancato rispetto del divieto di effettuare lavori sotto tensione e lavori in prossimità di linee elettriche attive (arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 euro).


Sono previste anche sanzioni amministrative per il mancato rispetto delle verifiche di manutenzione periodica (sanzione amministrativa pecuniaria da 548,00 a 1.972,80 euro).
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RIFERIMENTI NORMATIVI
OBBLIGHI
DOVERI DEI LAVORATORI
SANZIONI



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DESCRIZIONE ATTIVITA' LAVORATIVA


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OBBLIGO DI INDOSSARE OCCHIALI DI PROTEZIONE
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DESCRIZIONE ATTIVITA' LAVORATIVA



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OBBLIGO DI INDOSSARE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE
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RIFERIMENTI NORMATIVI
OBBLIGHI
DOVERI DEI LAVORATORI
SANZIONI



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LA NORMATIVA PER IL CARROPONTE
LE REGOLE PER LA SICUREZZA
La normativa sul carroponte – utilizzo, formazione, manutenzione – non risulta di immediata comprensione e richiede un approfondimento.
La contraddittorietà della normativa sul carroponte, in tema formazione, nasce dall’incongruenza tra quanto definito nel D.Lgs 81/08 e le regole imposte dal successivo accordo Stato-regioni del 2012 che, senza apparente ragione, non prevede alcuna indicazione per questo macchinario. Proviamo a fare chiarezza.
Alcune indicazioni per la sicurezza:


i carroponti, scorrenti su rotaie, “devono essere provvisti alle estremità di corsa, sia dei ponti che dei loro carrelli, di tamponi di arresto o respingenti adeguati per resistenza ed azione ammortizzante alla velocità ed alla massa del mezzo mobile ed aventi altezza non inferiore ai 6/10 del diametro delle ruote;
gli elevatori azionati a motore devono essere costruiti in modo da funzionare a motore innestato anche nella discesa;
prima di iniziare il carico e lo scarico con carroponte o paranchi va accertato il peso che deve essere sollevato. Il peso è un dato fondamentale per la scelta corretta dei mezzi di sollevamento e degli accessori di imbracatura. Il peso del carico non deve superare la portata dell’apparecchio di sollevamento e degli accessori di sollevamento utilizzati per l’imbracatura;
durante il trasporto il carico va mantenuto il più basso possibile, evitando urti e oscillazioni;
gli accessori di sollevamento per l’imbracatura dei carichi vanno conservati in appositi luoghi e non abbandonati sul terreno dove possono essere causa di cadute. Inoltre gli accessori di sollevamento a contatto con il terreno possono subire danneggiamenti causati dal passaggio dei mezzi di trasporto, dall’umidità e da polveri;
durante l’uso di mezzi di imbracatura (funi, catene, corde, ecc.) a tratti inclinati controllare che la distanza dai punti di attacco sia minore o uguale alla lunghezza dei tiranti (angolo al vertice < 60°) per evitare eccessive sollecitazioni dovute all’aumento della forza agente sui tiranti quando lavorano inclinati;
è vietato passare o sostare sotto i carichi sospesi, passare con il carico sopra i lavoratori ed anche inserire parti del corpo (mani, dita, piedi, ecc.) sotto i carichi sospesi. Pertanto è necessario che i percorsi interessati dal transito dei carichi sospesi siano predisposti in modo da evitare il passaggio del carico sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali l’eventuale caduta possa costituire pericolo”.
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CARROPONTE



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RIFERIMENTI NORMATIVI
OBBLIGHI
DOVERI DEI LAVORATORI
SANZIONI


Nunc dictum, augue eget eleifend interdum, quam libero imperdiet lectus, vel scelerisque turpis lectus vel ligula.


Integer eget pulvinar urna, et tincidunt sem. Suspendisse imperdiet tincidunt risus id mollis. Vivamus suscipit dui sit amet tortor pellentesque, ac laoreet tortor finibus. Nulla maximus urna id sagittis ultricies. Suspendisse in mi sit amet nisi rutrum sodales non eu elit. Integer cursus, odio nec efficitur fermentum.


Ut sed mattis ipsum. Curabitur blandit hendrerit nisi ac feugiat.
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OBBLIGO DI INDOSSARE LE CUFFIE O TAPPI
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DESCRIZIONE ATTIVITA' LAVORATIVA


Proin sit amet pharetra magna. Donec varius eu nisi at facilisis. Vivamus nibh magna, fermentum ac nibh sit amet, euismod efficitur sem. Fusce blandit, purus sed gravida vulputate, justo quam laoreet quam, et dictum mauris arcu vitae justo.


Vivamus euismod condimentum ligula quis feugiat. Cras imperdiet tortor mi, a posuere velit tempus et. Maecenas et scelerisque turpis. Quisque in gravida leo, sed dapibus nibh. Ut at consequat turpis. Curabitur et tempor ex, aliquet interdum quam. Aliquam erat volutpat.
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CASSETTA PRIMO SOCCORSO
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CONTENUTO DELLA CASSETTA



paio di guanti sterili 5 pz
mascherina + visiera paraschizzi 1 pz
flacone soluzione fisiologica 500 ml 3 pz
flacone disinfettante 500 ml Iodopovidone al 10% iodio PMC 2 pz
busta compressa garza sterile 10 x 10 cm 10 pz
busta compressa garza sterile 18 x 40 cm 2 pz
telo sterile 40 x 60 cm DIN 13152 - BR 2 pz
confezione cotone idrofilo 1 pz
pinza sterile 2 pz
astuccio benda tubolare elastica 1 pz
astuccio: 3 detergente liquido, 3 salviette disinfettante, 2 salviette ammoniaca 1 pz
coperta isotermica oro/argento 160 x 210 cm 1 pz
preparato 3,5 g gel per ustioni sterile 2 pz
tampobenda sterile 80 x 100 cm DIN 13151 M 1 pz
rocchetto 5 m x 2,50 cm cerotto adesivo 2 pz
confezione cerotti assortiti 2 pz
forbici Lister 14,5 cm DIN 58279 - A 145 1 pz
laccio emostatico latex free 3 pz
Ice Pack ghiaccio istantaneo monouso 2 pz
sacchetto per rifiuti sanitari 2 pz
termometro clinico digitale 1 pz
sfigmomanometro con fonendoscopio 1 pz
benda 3,5 m x 10 cm orlata 2 pz
kit rianimazione Pinocchio + vento 1 pz
telo triangolare TNT 96 x 96 x 136 cm 1 pz
benda elastica 4 x 6 cm DIN 61634 2 pz
istruzioni pronto soccorso multilingue 1 pz
copia D.M. 388 del 15.07.03 1 pz
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PLANIMETRIA DI SICUREZZA
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La norma UNI ISO 23601:2014 Identificazione di sicurezza – Planimetrie per l’emergenza stabilisce i principi generali di progettazione delle planimetrie per l’emergenza, che contengono informazioni relative ai presidi antincendio, alle vie di fuga, all’evacuazione e al soccorso degli occupanti l’edificio. Possono essere utilizzate anche dalle forze di intervento in caso di emergenza.
Le planimetrie sono destinate ad essere esposte in aree pubbliche e nei luoghi di lavoro.
La norma non sostituisce i disegni per l’uso da parte dei servizi di sicurezza esterni e neppure i disegni tecnici per l’uso da parte di specialisti.
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INDICAZIONI RIPORTATI SULLA PLANIMETRIA


1 - PLANIMETRIA DELL'INTERA AREA
2 - PULSANTE DI EMERGENZA
3 - PUNTO IN DUI VI TROVATE
4 -UFFICIO RSPP
5 - INDICAZIONE ESTERNO DEL PUNTO SICURO
6 - CARTELLI DI RIFERIMENTO
7 - CARTIGLIO
8 - MUNERI UTILI IN CASO DI EMERGENZA
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CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO TIPO A1


Conforme al D.M. 388 del 15.07.03 - Allegato 1 con integrazione Idonea per aziende o unità produttive classificate A e B
Conformi al Decreto Ministeriale 388 del 15.07.2003 in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 81 del 09.04.2008, e successive modifiche
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ESTINTORI
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Incendi di classe A.
L'acqua, la schiuma e la polvere sono le sostanze estinguenti più comunemente utilizzate per tali incendi.
Le attrezzature utilizzanti gli estinguenti citati sono estintori, naspi, idranti, od altri impianti di estinzione ad acqua.


Incendi di classe B.
Per questo tipo di incendi gli estinguenti più comunemente utilizzati sono costituiti da schiuma, polvere e anidride carbonica.


Incendi di classe C.
L'intervento principale contro tali incendi è quello di bloccare il flusso di gas chiudendo la valvola di intercettazione o otturando la falla. A tale proposito si richiama il fatto che esiste il rischio di esplosione se un incendio di gas viene estinto prima di intercettare il flusso del gas.


Incendi di classe D.
Nessuno degli estinguenti normalmente utilizzati per gli incendi di classe A e B è idoneo per incendi di sostanze metalliche che bruciano (alluminio, magnesio, potassio, sodio). In tali incendi occorre utilizzare delle polveri speciali ed operare con personale particolarmente addestrato.
Incendi di impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione.
Gli estinguenti specifici per incendi di impianti elettrici sono costituiti da polveri dielettriche e da anidride carbonica.
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Classificazione degli incendi.


Ai fini del presente decreto, gli incendi sono classificati come segue:
- incendi di classe A: incendi di materiali solidi, usualmente di natura organica, che portano alla formazioni di braci;
- incendi di classe B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli, grassi, ecc.;
- incendi di classe C: incendi di gas;
- incendi di classe D: incendi di sostanze metalliche.
## Media ### Titolo map_3BDBE7DA_2E45_0D1A_41C0_098250CE763A.label = PLANIMETRIA panorama_272C5002_2D3F_561A_4139_866ADEDCB594.label = ann16020b-ext panorama_27920DF4_2D3F_C9FE_419C_C616CB96A680.label = cb-cr-night-pano4 ## Hotspot ### URL FramePanoramaOverlay_3FC9FAD3_2E25_DBE5_4183_2D1385C980B9.url = //www.youtube.com/embed/6JD44MetP0A?v=6JD44MetP0A overlay_3F769D65_2E4B_3D2E_41C4_447DF6C0C537.url = //www.youtube.com/embed/-mIzVNEMWGw?v=-mIzVNEMWGw ## Azione ### URL LinkBehaviour_20F17D17_2E2B_3E6D_41C6_1CF73787385F.source = //www.youtube.com/embed/Qang2M20Azc?v=Qang2M20Azc